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Tecniche di chirurgia refrattiva

Tecnologia Laser di 1°, 2° o 3° generazione. Vi spiego le differenze

PRK

La PRK (Photo-Refractive Keratectomy) è stata la prima tecnica ad essere stata approvata circa 30 anni fa e rappresenta ancora oggi una scelta molto sicura e consolidata per pazienti che non possono sottoporsi ad altre tecniche laser. Viene utilizzato un laser ad eccimeri di 1° generazione per rimodellare la curvatura della cornea e correggere il disturbo visivo.

  1. Il paziente viene disteso sul lettino operatorio; viene bendato l’occhio che non sarà operato.
  2. Applicazione di collirio anestetico che agisce in pochi secondi.
  3. Rimozione dell’epitelio corneale (lo strato superficiale). Questa fase può essere eseguita manualmente dal chirurgo oppure dallo stesso laser (se implementa questa funzione)
  4. Il laser ad eccimeri viene azionato e “brucia” il tessuto corneale, scolpendolo in funzione del difetto visivo e in base ai parametri precedentementi impostati dal chirurgo oculista. Tutto dura pochi secondi.
  5. L’intervento è terminato. Viene applicata una lente a contatto per proteggere la cornea e facilitarne la cicatrizzazione. La lente verrà rimossa dal medico oculista dopo circa 7gg.
  6. La stessa procedura viene ripetuta sul secondo occhio.

Nelle prime 24-48 ore dopo l’intervento, in alcuni casi, il paziente potrebbe avvertire intenso bruciore oculare e lacrimazione. Ciò è normale ed è dovuto alla rimozione dell’epitelio corneale (che si rigenera rapidamente in modo spontaneo).

E’ fortemente raccomandato indossare occhiali scuri subito dopo l’intervento. Analgesici per bocca potranno essere assunti solo su indicazione del chirurgo oculista.

  • Miopia  (fino a 10 diottrie in base allo spessore corneale disponibile)
  • Ipermetropia lieve (fino a 2 diottrie)
  • Astigmatismo lieve (fino a 2-3 diottrie)
  • Paziente costituzionalmente  sano e fortemente motivato (esigenze lavorative, esigenze estetiche, esigenze psicologiche…)
  • Assenza di malattie oculari (occhio secco, glaucoma, cheratopatie, distrofie corneali, retinopatia diabetica…)
  • Assenza di malattie sistemiche che potrebbero interferire con la guarigione (pazienti immunocompromessi, malattie infettive in atto, disordini della coagulazione, anomalie pregresse dei processi di cicatrizzazione)
  • No gravidanza
  • > 18-20 anni con stabilità del vizio refrattivo da almeno 2 anni o secondo indicazione del medico oculista.
  • Procedura ben consolidata, più semplice da eseguire per il chirurgo.
  • Può essere preferibile in pazienti dotati di cornee più sottili.
  • Meno costosa

Lo standard di sicurezza della PRK è oramai molto elevato, grazie anche all’utilizzo di laser di ultima generazione.

In una ridotta percentuale di casi possono comunque verificarsi alcune complicanze:

  • Infezione corneale: durante il decorso post operatorio il paziente deve seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dal chirurgo oculista al momento della dimissione. La terapia antibiotica deve essere applicata in modo rigoroso, rispettando tutte le precauzioni igieniche. Un’infezione corneale può anche portare alla perdita dell’occhio.
  • Anomala cicatrizzazione corneale (haze): entro 6-12 mesi dall’intervento può formarsi un’opacità corneale che tuttavia generalmente regredisce mediante l’utilizzo di una terapia cortisonica locale sotto stretta sorveglianza del medico oculista. E’ una complicanza sempre più rara.
  • Sindrome occhio secco: fino a 6-12 mesi dopo l’intervento, alcuni soggetti potrebbero avvertire fastidi oculari o sensazione di “sabbia” dentro gli occhi. Generalmente regrediscono mediante utilizzo di lubrificanti oculari.
  • Fotofobia: entro 6 mesi dall’intervento, alcuni soggetti potrebbero avvertire fastidio alla luce. E’ altamente raccomandato indossare occhiali fotoprotettivi in ambienti aperti e lenti dotate di filtro blu durante l’utilizzo dei videoterminali.

Svantaggi:

  • Dolore postoperatorio
  • Possibile regressione (ricomparsa parziale del deficit visivo a distanza di mesi o anni)

LASIK

La LASIK (laser-assisted in situ keratomileusis) combinata con l'utilizzo del laser a femtosecondi di 2° generazione (FEMTOLASIK), è una tecnica chirurgica tra le più efficienti e tecnologicamente evolute. Grazie alla sua elevata precisione e sicurezza, la procedura consente di eseguire un trattamento laser personalizzato e adattato alle caratteristiche oculari specifiche di ogni paziente.

  1. Il paziente viene disteso sul lettino operatorio; viene bendato l’occhio che non sarà operato.
  2. Applicazione di collirio anestetico che agisce in pochi secondi.
  3. Creazione del Flap Corneale: il Femtolaser  (2° generazione) viene azionato e, attraverso una sequenza rapidissima e precisa di impulsi di energia, viene creato un taglio corneale (flap), subito sollevato come il foglio di un libro per esporre il tessuto più profondo all’azione del laser successivo.
  4. Il lettino del paziente viene spostato sotto un altro macchinario laser.
  5. Ablazione: il laser ad eccimeri (1° generazione) viene azionato per asportare una porzione del tessuto corneale esposto (stroma). La quantità di tessuto asportata è calcolata in precedenza dal chirurgo oculista in base al difetto da correggere.
  6. Il Flap viene ripiegato e riposizionato sulla cornea.
  7. L’intervento è terminato.
  8. La stessa procedura viene ripetuta nel secondo occhio.
  • Miopia  (fino a 7-8 diottrie in base allo spessore corneale disponibile)
  • Ipermetropia lieve (fino a 4-5 diottrie)
  • Astigmatismo lieve (fino a 5 diottrie)
  • Paziente costituzionalmente  sano e fortemente motivato (esigenze lavorative, esigenze estetiche, esigenze psicologiche…)
  • Assenza di malattie oculari (occhio secco, glaucoma, cheratopatie, distrofie corneali, retinopatia diabetica…)
  • Assenza di malattie sistemiche che potrebbero interferire con la guarigione (pazienti immunocompromessi, malattie infettive in atto, disordini della coagulazione, anomalie pregresse dei processi di cicatrizzazione)
  • No gravidanza
  • > 18-20 anni con stabilità del vizio refrattivo da almeno 2 anni o secondo indicazione del medico oculista.
  • Recupero più rapido e meglio tollerato (autonomia visiva in 12-24 ore).
  • Assenza di dolore post-operatorio
  • Risultato più duraturo e stabile negli anni (minor rischio di regressione)
  • L’utilizzo del femtolaser combinato alla tecnica LASIK (FEMTOLASIK) ha eliminato problemi del passato legati alla creazione manuale del flap (irregolarità dei margini, flap libero, astigmatismo irregolare…)

Lo standard di sicurezza della femtoLASIK è oramai molto elevato, grazie anche all’utilizzo di laser di ultima generazione.

In una ridotta percentuale di casi possono comunque verificarsi alcune complicanze:

  • Infezione corneale: durante il decorso post operatorio il paziente deve seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dal chirurgo oculista al momento della dimissione. La terapia antibiotica deve essere applicata in modo rigoroso, rispettando tutte le precauzioni igieniche. Un’infezione corneale può anche portare alla perdita dell’occhio.
  • Ectasia corneale: rischio di eccessivo assottigliamento corneale. Viene preventivamente valutato dal chirurgo.
  • Sindrome occhio secco: fino a 6-12 mesi dopo l’intervento, alcuni soggetti potrebbero avvertire fastidi oculari o sensazione di “sabbia” dentro gli occhi. Generalmente regrediscono mediante utilizzo di lubrificanti oculari.
  • Dislocazione del flap corneale: a seguito di traumi o sport violenti, durante il decorso postoperatorio, può verificarsi uno spostamento del lembo corneale. In questi casi potrebbe essere necessario tornare in sala operatoria per riposizionarlo.

Relex SMILE

La tecnica ReLEx Smile (Small Incision Lenticule Extraction) è la tecnica rivoluzionaria di 3° generazione. Attraverso l'utilizzo di un unico laser a femtosecondi, il chirurgo estrae, in pochi secondi e in maniera indolore, un minuscolo lenticolo di tessuto corneale (max.7 mm) scolpito dal laser per rimodellare la superficie corneale.

  1. Il paziente viene disteso sul lettino operatorio; viene bendato l’occhio che non sarà operato.
  2. Applicazione di collirio anestetico che agisce in pochi secondi.
  3. Il Laser a Femtosecondi viene azionato: in unico step chirurgico realizza un piccolo taglio corneale (circa 4mm) e crea il lenticolo corneale. La superficie corneale rimane intatta.
  4. Asportazione del lenticolo corneale: in modo delicato il chirurgo asporta manualmente questa piccola porzione di tessuto corneale attraverso il taglietto creato in precedenza.
  5. L’intervento è terminato. La cornea assume una conformazione diversa che consente di ottenere la correzione visiva voluta.
  6. La stessa procedura viene ripetuta nel secondo occhio.
  • Miopia  (tra -1.5D e -10D  in base allo spessore corneale disponibile)
  • Astigmatismo miopico (fino a 5 diottrie)
  • Paziente costituzionalmente  sano e fortemente motivato (esigenze lavorative, esigenze estetiche, esigenze psicologiche…)
  • Assenza di malattie oculari (occhio secco, glaucoma, cheratopatie, distrofie corneali, retinopatia diabetica…)
  • Assenza di malattie sistemiche che potrebbero interferire con la guarigione (pazienti immunocompromessi, malattie infettive in atto, disordini della coagulazione, anomalie pregresse dei processi di cicatrizzazione)
  • No gravidanza
  • > 18-20 anni con stabilità del vizio refrattivo da almeno 2 anni o secondo indicazione del medico oculista.
  • Meno invasiva rispetto alle altre tecniche.
  • Intervento più rapido (il paziente non deve essere spostato da un laser all’altro) 
  • Recupero rapido (autonomia visiva raggiunta già il giorno successivo all’intervento).
  • Assenza di dolore post-operatorio
  • Nessun limite meccanico traumatico (consentiti sport fisici da contatto)

La tecnica ReLEx SMILE è stata introdotta di recente. 

Per tali motivi:

  • E’ più difficile per il Chirurgo (richiede una maggiore curva di apprendimento)
  • Non esistono molti studi a lungo termine 
  • Possibili ipo o iper-correzioni (rischio esistente anche per le altre tecniche).
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