Difetti visivi e chirurgia refrattiva
Oggi è possibile correggere il proprio difetto di vista grazie a laser precisi e affidabili.
Il paziente miope ha difficoltà a vedere da lontano poiché il suo occhio è più lungo del normale. Per questo motivo i raggi luminosi cadono davanti alla retina e le immagini appaiono sfuocate a livello retinico.
E’ considerata un “vizio di refrazione”.
Distinguiamo una miopia lieve (>3 diottrie), media (3-6 diottrie) ed elevata (>6 diottrie).
Per i bambini in età compresa tra 6 e 12 anni, dopo opportuna valutazione specialistica, è disponibile il nuovo protocollo terapeutico ATOM basato sull’utilizzo del collirio a base di Atropina 0,01%, in grado di rallentare il peggioramento della miopia. Per maggiori informazioni, accedi a questo articolo.
Il paziente ipermetrope potrebbe vedere male sia da lontano che da vicino poiché il suo occhio è più corto del normale. I raggi luminosi cadono infatti dietro la retina e le immagini non possono essere messe a fuoco sulla retina.
Alla nascita tutti i bambini presentano un’ipermetropia fisiologica che può ridursi con la crescita (o aumentare).
Nei giovani adulti, entro certi limiti, l’occhio riesce a correggere naturalmente il difetto e a compensarlo.
Il paziente astigmatico presenta un difetto della curvatura corneale. A causa di questa deformazione, i raggi luminosi cadono su piani diversi, determinando la formazione di un’immagine indistinta e distorta.
Un certo grado di astigmatismo (entro 0,5 diottrie) è considerato fisiologico.
Può essere isolato o associato alla miopia o ipermetropia.
La topografia corneale è un esame computerizzato che permette di ottenere una mappa della curvatura corneale. In alcuni casi il medico oculista può richiederla per escludere il cheratocono (una deformazione corneale eccessiva).
E’ un disturbo della vista caratterizzato dalla progressiva perdita della capacità di messa a fuoco per vicino. Si tratta di una condizione fisiologica legata all’avanzare dell’età.
Dopo i 40 anni, infatti, il nostro cristallino perde elasticità, riducendo la propria capacità accomodativa.
Il miope manifesta più tardivamente la presbiopia, riuscendo talvolta a leggere da vicino senza l’ausilio dell’occhiale normalmente utilizzato per lontano.